Branduardi 74  (Rca 1974)

1. Re di speranza
2. Il tempo che verrà
3. Eppure chiedilo agli uccelli
4. Per creare i suoi occhi
5. Ch'io si la fascia
6. Storia Di Mio Figlio
7. Lentamente 
8. E domani arriverà
9. Il Regno Millenario


Re di speranza
(Angelo Branduardi)

Re del suono e del silenzio
che comanda foglie e fiori,
re del fiume, re dei mari,
re del tempo e delle idee.

Re del sonno e del risveglio,
di rinuncia e di paura,
re di fiaba e di follia,
re di tutto sono io,
re di niente sono io.

Re del tuono e del sospiro
che comanda roccia e sabbia,
re del pianto e del sorriso
della mia fragilità,

Re del fango e delle stelle,
di fatica e di sollievo,
re del falso, re del vero
della mia fragilità,
re di tutto, re di niente.

Io che voglio andare con la gente
e poi mi trovo solo…
io, re di tutto, re di niente...
Io che so la mia incapacità
ma vorrei fare tutto…
io, re di tutto, re di niente...
Io, con i miei castelli in aria,
re di me stesso,
io con i miei sogni,
re di speranza...

Re del suono e del silenzio
che comanda foglie e fiori,
Re del fiume, re dei mari,
re del tempo e delle idee.

Re del sonno e del risveglio,
di rinuncia e di paura,
re di fiaba e di follia,
della mia fragilità,
re di tutto, re di niente.     

 


Il tempo che verrà
(Angelo Branduardi)

E dove fiorisce l'albero di neve
fra palazzi d'argento e bianche pianure,
e dove si perde
la nebbia del mattino,
e dove sono io?

E dove sfuma l'alba
con gli anni veloci
fra il profumo dei fiori
e l'erba che cresce?

E dove troverò
la traccia del cammino,
che cosa ne farò
del tempo che verrà?

Dolce sogno
dov'è la realtà
Dolce sogno
dov'è la realtà
La felicità tiene per mano il dolore
ed insieme danzano in punta di piedi.

E dove fiorisce l'albero di neve
fra palazzi d'argento e bianche pianure,
e dove si perde
la nebbia del mattino,
e dove sono io?             



Eppure chiedilo agli uccelli
(Angelo Branduardi - Paul Buckmaster)

Eppure chiedilo agli uccelli del cielo,
essi ti daranno risposta.                           

 

Per creare i suoi occhi
(Angelo Branduardi)

 Per creare i suoi occhi camminò fino al mare,
e nel soffio del vento si fermò per pensare,
"I capelli" lui disse "con la sabbia farò,
oro e argento prezioso per vederli brillare,
quando poi sulla spiaggia lei volesse danzare
con due ciottoli bianchi a lei piedi farò".

Mentre il vento portava lontano le nubi
"La sua bocca" pensò "la farò con il fiore
che su terre lontane tempo fa seminavo,
quarzo e perle preziose per crearle un sorriso,
quando poi il suo mondo lei volesse abbracciare
con le onde del mare a lei mani farò".

Ed agli uccelli in volo
prenderò le piume
per crearle la pelle del viso e dei polsi
e della gazzella avrà la dolcezza
e la paura della lepre
ed il coraggio della tigre.

Ed io so bene che,
incontrando l'amore
che per lei ho pensato,
senza esitare lo riconoscerà“.
Così dal suo sogno la fanciulla destava
e tutto quel regno ai suoi occhi si apriva,
e l'uomo schiudeva le braccia e diceva
"Il mondo che vedi, da tempo attendeva".

E lei lo sapeva,
già lo sapeva                     


 

Ch'io sia la fascia
(Angelo Branduardi)

Ch'io sia la fascia che la fronte ti cinge,
così vicina ai tuoi pensieri,
ch'io sia il grano di mais
frantumato dai tuoi denti selvaggi.
Ch'io sia al tuo collo turchese caldo,
della tempesta del tuo sangue.

Ch'io sia la lana del telaio
che scivola fra le tue dita,
ch'io sia la veste che porti
sul flusso del tuo cuore.
Ch'io sia la sabbia nei mocassini
che accarezza le dita dei tuoi piedi,

Ch'io sia il tuo sogno notturno
quando nel sonno parli e gemi.        

 

Lentamente
(Angelo Branduardi)

Lentamente tu scendi la china
mormorando parole senza senso,
io con calma ti seguo finché posso,
come se non avessi più alcun peso…

Lentamente ti apri e ti ritrai
e sicura continui la tua danza
mentre il filo che dipani dolcemente
senza fine mi avvolge e mi accarezza…

amore mio, è così che ti sento respirare
ed io so bene il tuo fiato sottile,
quando fra realtà e fantasia
la linea che tracciamo è così tenue…

Lentamente ti muovi e le tue mani
mi aiutano a capire quel che dici,
fino a quando il tempo non ritorni
a portarci i suoi doni inariditi.

In silenzio mi guardi e ti appartengo,
così piccola ed io tanto lontano,
ti spio mentre gli occhi tuoi son chiari
e piano piano cercano la riva.

Amore mio è così che ti vedo allontanare
ed io so bene il tuo silenzio assente,
quando fra realtà e fantasia
la linea che è segnata è così grave…          

 
 

Storia di mio figlio
(Angelo Branduardi)

Ecco, quando parli d'amore
basta guardarti e non pensare
ed ogni cosa va lontano
e dentro me e in fondo al cuore
tutto diventa più leggero.

Ora al mio fianco ti distendi
e piano piano ti addormenti
schiudi le palme delle mani
ed una fitta dolce pioggia
fra poco su di te cadrà…

Cadrà su me che ora ti guardo
e ripercorro ad una ad una
le vie di gioia e di dolore
lungo le quali ho camminato
per arrivare fino a te.

Se il mondo forse ha vinto me
giorno per giorno e con pazienza,
ora nel sonno già percorri
le bianche strade di Galilea
insieme a Lui che nascerà.

Domani nascono fiori nuovi
dalla tua pelle sul mio capo
tutto diventa più leggero
ed una fitta dolce pioggia
tra poco su di noi cadrà.      

 

E domani arriverà
(Angelo Branduardi)

Bimbo mio il fiume va,
passa sotto il ponte e va,
guarda bene la tua immagine,
domani cambierà.

Bimbo mio che cosa fai
Cosa speri di fermare
Prendi un giorno dopo l'altro
senza fretta e in umiltà.

E domani arriverà…
e domani arriverà…
e domani arriverà…
e domani arriverà…

Bimbo mio il tempo è tuo,
non è poi quanto tu credi,
vedi, tornano le nubi
con i giorni di ieri.

Bimbo mio non ti voltare,
ogni giorno è come un fiore,
sii gentile nel raccoglierlo
e vedrai non morirà.

E domani arriverà…
e domani arriverà…
e domani arriverà…
e domani arriverà…

Nove mesi, un tempo lungo da passare
per sorridere al colore dei tuoi occhi,
veder crescere il tuo corpo dentro il suo,
e domani arriverà...

Nove mesi, un giorno lungo da passare,
attraversare tutto il mare per potere
abbracciare le tue mani e le sue spalle,
e domani arriverà...                                        

 


Il Regno Millenario
(Angelo Branduardi)

E’ vero, da tempo ha varcato i confini,
il respiro sospeso ho cercato il cammino,
ma quando anche l'ultima strada era chiusa
ho lasciato in porto la nave
ed oggi cammino.

In frammenti di vetro il mio amore ho creato,
con parole leggere te l'ho raccontato,
la mia voce oggi ti parla di sogni,
tu li senti dentro di te e non li rifiuti…

Ora lo so, tu mi conosci
quando mi cerchi con la mano
e resto lì ad aspettare un gesto tuo;
e l'attesa non è un peso…
sopra gli alberi sono alte le montagne,
ti rifugi nelle pieghe del tuo viso,
il cammino è verso il regno millenario.

Ora lo sai io ti conosco
quando ti cerco con la mano
e resti lì ad aspettare un gesto mio,
e l'attesa ti dispiace…
ed al vento si inchinano gli abeti
le tue braccia e le tue mani sono ali
siamo in volo verso il regno millenario.  
     

 

 

 

 

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