Alla Fiera dell'Est  (Polydor 1976)   

 
1. Alla fiera dell'est
2. La favola degli aironi
3. Il vecchio e la farfalla
4. Canzone per Sarah
5. La serie dei numeri
6. Il dono del cervo
7. Il funerale
8. L'uomo e la nuvola
9. Sotto il tiglio
10. Canzone del rimpianto

 


Alla Fiera dell'Est

(liberamente tratta da un canto pasquale ebraico)

Alla fiera dell’est, per due soldi
un topolino mio padre comprò…
E venne il gatto, che si mangiò il topo,
che al mercato mio padre comprò…
Alla fiera dell’est, per due soldi
un topolino mio padre comprò…
E venne il cane, che morse il gatto
che si mangiò il topo,
che al mercato mio padre comprò…
Alla fiera dell’est…
E venne il bastone, che picchiò il cane…
Alla fiera dell’est……
E venne il fuoco, che bruciò il bastone…
Alla fiera dell’est……
E venne l’acqua, che spense il fuoco…
Alla fiera dell’est…
E venne il toro, che bevve l’acqua…
Alla fiera dell’est…
E venne il macellaio, che uccise il toro…
Alla fiera dell’est…
E l’Angelo della morte, sul macellaio…
Alla fiera dell’est…
E infine il Signore, sull’Angelo della morte…
Alla fiera dell’est, per due soldi
un topolino mio padre comprò…                                                                      
 


La favola degli aironi

( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

E’ là
Che la terra si è chinata
a raccogliere ogni cosa
che il tempo ha abbandonato
lasciato dietro sé…
E il vento, senza fine,
che logora le dune
di spiagge così grigie…
E i corvi dell’inverno
si sono ormai posati,
è là dove svanisce
l’orizzonte.

E’ la
che l’ultimo dei semi
non ha lasciato frutto
e la terra ha ormai scordato
che tanti anni fa
ad un vento profumato
distesero gli aironi
le ali colorate…
E i corvi dell’inverno
si sono ormai posati,
è là dove svanisce
l’orizzonte.                                                                                                                     ^ up
                         


Il vecchio e la farfalla
( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

La grande quercia
che da sempre vegliava
come un custode al confine del prato
lo vide un giorno apparire da lontano
un vecchio uomo dal passo un po’ lento…
“Vieni vecchio uomo il tuo riposo io sarò
il tuo corpo stanco in un dolce abbraccio accoglierò.
Vieni vecchio uomo il tuo riposo io sarò,
al canto delle fronde il tuo capo cullerò”.
Il vecchio uomo alla quercia si affidò
e dolcemente poi si addormentò…
L’uomo dormiva e tra sé sorrideva
col vecchio capo appoggiato alla mano:
sognò di essere diventato farfalla
di aver lasciato il suo vecchio corpo…
La farfalla gialla su di un altro fiore si posò
di essere un vecchio uomo addormentato poi sognò.                                                                                                                           
 


Canzone per Sarah
 ( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

Bambino mio,
ti porta il mare,
ti culla l’onda,
ti veste il fuoco,
e calde le tue piume,
chicco di grano…
nuvola sottile,
piccole mani.
E là dove sarai
ti porto il mare,
se il mare è asciutto,
il mio dono è pioggia…
Ma dormi il tuo riposo,
e ti darò il vento,
se il vento è tempesta
lo caccerò lontano.
Ma dormi e non pensare,
avrai un amico cane,
e abbaierà alla luna
e i rospi nel fossato,
e il tuo campo di dalie
e l’albero di pino
e l’ombra dei suoi rami…
ma racconta a me i dolori
perché già sai.                                                                                                                


La serie dei numeri

( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

E tu bel bimbo, bimbo mio dolce,
dimmi cosa vuoi che io ti canti?
Cantami dei numeri la serie
Sino a che io oggi non la impari.
Unica è la morte,
niente oltre, niente di più…
Due i buoi legati al carro
e sono tre le parti del mondo,
quattro le pietre di Merlino
che affilano le spade degli eroi.
Unica è la morte,
niente oltre, niente di più…
E sul cammino che il tempo fa
Cinque finora sono le età
E sono sei le erbe che
Nel calderone il nano mescolerà…
Sette sono i soli, sette le lune,
otto sono i fuochi accesi a maggio,
attorno alla fontana sono nove
le fanciulle che danzano alla luna.
Unica è la morte,
niente oltre, niente di più…
E dieci vascelli sono venuti,
portandoci la guerra da lontano.
Undici guerrieri sono tornati
Quand’erano in trecento a partire.
Unica è la morte,
niente oltre, niente di più…
E sul cammino che il tempo fa
cinque finora sono le età
e sono dodici i mesi che,
giorno per giorno, da sempre
segnando va…
E dodici ancora sono i segni
Che tu puoi leggere nel cielo,
guerra tra di loro han dichiarato:
questa che ti canto sarà la fine.
Unica è la morte,
niente oltre, niente di più…
Allora la tromba suonerà,
avremo fuoco e tono, pioggia e vento.
La serie dei numeri è finita,
per l’uno sai che non c’è serie:
unica è la morte,
e due i buoi
e tre le parti,
quattro le pietre,
cinque le età
e sei le erbe,
e sette sono i soli,
sette le lune,
otto sono i fuochi
e nove le fanciulle,
ma dieci i vascelli,
undici i guerrieri,
dodici i segni,
dodici i mesi
e unica la morte,
da sempre madre del dolore.                                                                                   


Il dono del cervo
( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

Dimmi buon signore
che siedi così quieto
La fine del tuo viaggio
che cosa ti portò…
Le teste maculate di feroci tigri…
per fartene tappeto le loro pelli?
Sulle colline fra il quarto ed il quinto mese
io per cacciare da solo me ne andai.
E fu così che, col cuore in gola,
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.
“Piango il mio destino:
io presto morirò,
ed in dono allora
a te io offrirò
queste ampie corna
mio buon signore,
dalle mie orecchie
tu potrai bere,
un chiaro specchio
sarà per te il mio occhio,
con il mio pelo
pennelli ti farai;
e se la mia carne cibo ti sarà
la mia pelle ti riscalderà,
e sarà il mio fegato
che coraggio ti darà.
E così sarà buon signore
che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte darà frutto, sette volte fiorirà…”
Dimmi buon signore
che siedi così quieto
La fine del tuo viaggio
che cosa ti portò…
che cosa ti portò...                                                                                                   


Il Funerale
( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

Se viene la sera
compagno non avrai,
da solo farai la tua strada…
e allora la prima sarà la faina,
verrà per portarti paura.
Se non la fuggirai
sorella ti sarà,
è lei che davvero conosce
l’ordine segreto che il fiume conduce,
per il tuo passo il sentiero sicuro.
Se viene la sera
compagno non avrai,
da solo farai la tua strada…
Sarà solo allora che da te verrà il lupo,
verrà per portarti paura.
Se non lo fuggirai
fratello ti sarà,
è lui che davvero conosce
il passo segreto che il monte ferisce,
per il tuo capo il riparo sicuro.
Seguendo la via che va verso il lago
tu troverai la sorgente,
ritroverai la collina dei giochi,
e là tu deponi il tuo cuore.                                                                                       
                      


L'uomo e la nuvola
( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

Lui l’amò
come la vide,
così bianca e inafferrabile.
“Lontana sei
ed io non ho
la scala per il cielo”.
Lei serena lo guardò
ed al vento si distese…
E lui seguì sospirando
lei che, per gioco, navigava per il cielo.

Lunghi anni
lui l’amò
sempre bianca e inafferrabile.
“Crudele sei
e il tuo candore
nasconde solo gelo”.
Lei turbata lo guardò
e al suo pianto poi si arrese…
Ed una tenera pioggia
lei gli donò
consumandosi d’amore.                                                                                           
 


Sotto il tiglio
 ( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

Sotto il tiglio, là nella landa,
là dov’era il nostro letto,
voi che passate potrete vedere
come rompemmo fiori ed erba.
Davanti al bosco cantava l’usignolo
E di fiori lei fece un giaciglio.
Riderà chi passi per di là
guardate com’è rossa la sua bocca.
Sotto il tiglio, là nella landa,
noi rompemmo fiori ed erba,
dalle rose potrete vedere
dove io posai la testa.
Se saprete che lei era con me
questo non sarà certo mai vergogna,
era lei la donna che volevo
per essere chiamato col mio nome.
Sotto il tiglio, là nella landa,
la radica si abbraccia al giglio,
voi che passate potrete vedere
come son cresciuti insieme.
Lei con me rimase solo un anno,
ma con oro poi intrecciò le chiome;
e se ne andò: io amavo uno sparviero,
in alto si levò e volò via.
Sempre va a caccia di nubi
il vento, e non può mai fermarsi;
ma la bellezza è ancor più veloce,
troppo lento per lei il vento.
Così è la nostra vita e il mondo:
come vento e nube fugge via.                                                                             
 


Canzone del rimpianto

 ( Luisa Zappa - Angelo Branduardi)

Lascerà il confine
l’inverno e se ne andrà,
canterà l’uccello
che prima non cantò…
Ma scosceso è il monte
ed io so che i fiori suoi
non mi cederà…

Frutti porterà
questo ampio melo,
frutti verdi e rossi
che non coglierò…
Per un’altra terra
io camminerò, là l’autunno
mi ritroverà…                                                   

 

 

 

 

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