1/ Gira la testa
(La veglia di San Gemolo)
(Angelo Branduardi - Pasquale Panella)
Ed: Sottosopra srl/Lungomare srl

2/ Barbriallen
(Angelo Branduardi - Luisa Zappa Branduardi)
Ed. Sottosopra srl/Lungomare srl

3/ Il lungo addio*
(original title: The scarlet tide)
(Elvis Costello - Henry Burnett)
Sony Music 2003

4/ Una vigile stella
(Angelo Branduardi - Luisa Zappa Branduardi)
Ed. Sottosopra srl/Lungomare srl

5/ Favola di Natale a New York*
(original title: Fairy tale of New York)
(MacGowan - Finer)
Island 1988

6/ La ballata del tempo e dello spazio
(Maurizio Fabrizio - Walter Tortoreto)
Ed. Parking srl/Ed. Curci

* Italian adaptations by Luisa Zappa Branduardi / Reworkings Angelo Branduardi


GIRA LA TESTA
(La veglia di San Gemolo)

Se per amore io perdo la testa,
la lascio cadere dal collo perché
ho le mani per prenderla
mentre che rotola
tutta amorosa nel viso per te

Se per amore la testa mi vola,
la lascio volare da sola perché
le mie braccia si allungano
fino a raggiungerla
tutta gioiosa nel viso per te

Gira e rigira, la testa mi gira
mi gira la testa d'amore per te
Presa per i capelli è una lampada e dondola
e ti fa luce di sé

Questa mia testa perduta dal collo,
corolla di fiore spezzato, però
rede tutto più facile,
tutto più semplice :
gira e rigira, non trova che te

Posso giocarla con te come palla
che salta al tuo petto, ti tocca e tu puoi
sotto sotto nasconderla
e in solitudine
farci i segrati giochetti che vuoi

Gira e rigira la testa e raggiunge
gli estremi pensieri che immaginerà...
Gira come una giostra che tutti si chiedono
oggi che festa sarà

Oggi è la festa che perdo la testa,
che cade dal collo, che rotola via,
che rincorre e poi supera
sogni impossibili,
e che va oltre la mia fantasia
UPUP


BARBRIALLEN

Già cadevabo le foglie...
presagio dell'autunno,
colpito al cuore, Sir John comprese
di amare Barbara Allen.
Mandò il suo servo giù in città
a bussare alla sua porta :
"È il mio signore che ora ti invoca
se tu sei Barbara Allen".
Lei lentamente lo segui
sino al suo capezzale,
ma quando lo vide, così pallido in volto,
disse : "Tu stai morendo".
"Sono malato, molto malato
ed è per te che soffro".
"Non farò nulla per curare il tuo cuore,
che ora pianga sangue.
Ma non ricordi, non ti ricordi
quand'ero io a cercarti
ed ebbro di vino di me tu ridevi,
sprezzando Barbara Allen".
"Non provo pena per questo tuo cuore,
che ora piange sangue".
Lui volse il capo contro il muro,
la morte alle sue spalle :
"Addio amici, addio per sempre,
mia cara Barbabra Allen.
Nascondo un panno sotto il mio capo,
un pegno del mio amore,
intriso del sangue del mio povero cuore,
datelo a Barbara Allen".
Lei lentamente si girò,
lo sguardo oltre la porta :
"Sarò crudele ma devo lasciarti,
vedo la morte entrare".
Ma camminò appena un miglio,
suonava la campana,
ad ogni rintocco : "Sventura-diceva-
povera Barbara Allen!"
Suo padre allora la chiamò :
"Puoi prenderlo se l'ami"
"È tardi, padre, ormai troppo tardi,
lui giace in una bara".
Sua madre allora la chiamò :
"Puoi prenderlo se l'ami"
"È tardi, madre, ormai troppo tardi,
il mio cuore si è spezzato".
"O madre, madre preparami il letto,
che sia soffice e stretto,
se oggi il mio cuore è morto per me,
io morirò d'amore.
O padre, padre preparami il letto,
che sia soffice e stretto,
se oggi il mio amore è morto per me,
io morirò domani".
Barbara Allen ora riposa,
Sir John giace al suo fianco...
dal cuore di john è nata una rosa,
Barbara Allen è un rovo.
Sono cresciuti, cresciuti alti,
nel vecchio cimitero,
per sempre avvinti in un nodo d'amore,
la rosa avvolge il rovo.
UPUP

 

IL LUNGO ADDIO

È un lungo addio senza parole
ma non ha senso il dolore
per chi ora parte senza rancore...

Ti aspetterò senza cercarti,
senza chiamarti, volerti...
chi sogna altro non ha scelta e va.

È un lungo addio senza parole,
non c'è più tempo per mentire,
per ingannarci, per negare.
(Ma quest'addio ci spezza il cuore)

Ci prenderà la nostalgia,
la dolcezza del gesto
di chi si abbraccia sulla soglia.

Risaliremo la marea,
ci porterà le vecchie cose,
abbandonate tanto tempo fa...
risaliremo la marea
ci porterà le vecchie cose
che abbiamo amato tanto tempo fa...
UPUP


UNA VIGILE STELLA

Quella che amo mi ha detto :
"Sai che mia madre ci dirà sì
e mio padre non pensa che
tu non sia degno di me".
La sua mano su di me
e lei sussurrava :
"Tutto il resto non conta sai,
io domani ti sposerò".

Fu coì che lei mi lasciò,
confondendosi tra la folla,
ma il mio cuore la seguì
mentre si allontanava,
la portava verso casa
una vigile stella,
come il cigno scivola a sera
sulle acque del lago.

Lei questa notte è tornata a me
nel profondo del mio sonno,
silenzioso era il passo
del mio amore perduto,
la sua mano su di me
e lei sussurrava :
"Tutto il non conta sai,
io domani ti sposerò".
UPUP

 

FAVOLA DI NATALE A NEW YORK

La notte di Natale, con gli ubriachi in cella...
Quel vecchio, sottovoce,
cantava una canzone...
"È il giorno di Natale e tu non ne vedrai altri",
la faccia contro il muro, stavo pensando a te.
È un giorno fortunato, oggi ho pescato l'asso
e adessso me la sento : quest'anno è quello giusto.
E allora Buon Natale, ti voglio bene,
saranno veri i sogni che hai sognato tu !

Hanno macchine grandi che grondano oro,
a noi il vento che passa ci ghiaccia la faccia...
Tu mi hai preso la mano in un freddo Natale,
mi hai promesso che a Broadway c'era posto per me.
Eri allegro... eri bella
La regina... la stella!
La banda suonava e la gente gridava,
Sinatra cantava e cantavano tutti...
Mi hai stretta e nel buio ho ballato con te.
E i ragazzi su nel coro hanno cantato Galway Bay,
poi all'alba era Natale anche per noi.

Sei fottuto... coglione!
Brutta cagna strafatta,
te ne andrai prima o poi con un buco nel braccio!
Sei un fallito, un perdente,
un patetico frocio!
Buon Natale, 'fanculo e poi falla finita!
E i ragazzi su nel coro hanno cantato Galway Bay,
poi all'alba era Natale anche per noi.

Chissà cosa potevo fare!
Questa è una vecchia storia,
tu mi hai rubato i sogni dal giorno che ti ho visto!
Mi sono stati cari, li ho messi accanto ai miei...
Da solo non valgo niente, non riesco più a sognare!
E i ragazzi su nel coro hanno cantato Galway Bay,
poi all'alba era Natale anche per noi.
UPUP

 

LA BALLATA DEL TEMPO E DELLO SPAZIO

Tempo, mio fratello; tempo, mio nemico.
Spazio mio suono; spazio mia sconfitta.
Dal tuo venire e andare che utile viene alla vita?

Con passo leggero attraversi frontiere,
sali e scendi le montagne che dividono il paese.
Sul mare va la barca, rompe l'acqua con la prua.
Come levrieri scorrono le onde fluenti e rapide.
Se potessi mutarti in uccello e volare lontano...
Chiedi l'ala al falco per vedere meglio dal cielo
Volare lontano, alzarti sulla fame e sulla sete.
Ma sfuggirai alla trappola che in te nascondi?

Tempo, mio fratello; tempo, mio nemico.
Spazio mio suono; spazio mia sconfitta.
Dal tuo venire e andare che utile viene alla vita?

Da disperse lontananze viene su noi la pioggia.
Avanzare lentamente
conquistando il cuore dell'universo
a poco a poco, a occhi aperti, il vento tra i capelli.
Non mettere all'asta i sogni,
non affittare l'anima tua.
Levati e alza loscudo dell'orgoglio.
Con mano regale imbriglia i desideri,
innalza il dolore sulle sconfitte e sui trionfi.
Sopra di noi splende il cielo stellato
che gira senza sosta.

Tempo, mio fratello; tempo, mio nemico.
Spazio mio suono; spazio mia sconfitta.
Dal tuo venire e andare che utile viene alla vita?

L'esistenza è una fatica, eppure desideri la vita.
Ridotto a cercarti in ogni tempo e in ogni luogo,
le distanze hanno tagliato legami e promesse.
Vuoi sciogliere il nodo del mistero e dinire nel nulla,
sparir dopo la corsa avvolto nella notte
piangendo il dolore dei tuoi giorni; cerchi l'intreccio
che trama i fili della speranza. Nel cuore del mare
vuoi afferrare il vento con la mano.

Tempo, mio fratello; tempo, mio nemico.
Spazio mio suono; spazio mia sconfitta.
Dal tuo venire e andare che utile viene alla vita?

Da dove siam venuti domandi e dove andiamo;
nella tua voce è la voce dello spazio.
Se il tuo cammino avesse meta se avesse senso
danzare nell'aria incalpestata,
cantare nel vasto universo,
il cielo prenderesti con il suo venir e andare,
la terra ricamata di profumi, la luce nascosta
nel grembo della notte. Se vuoi guardare l'alba
non lasciare che la notte s'addormenti.
(Nel cuore des cosmo avrai un asilo di pace).

Tempo, mio fratello; tempo, mio nemico.
Spazio mio suono; spazio mia sconfitta.
Dal tuo venire e andare che utile viene alla vita?
UPUP

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